E dopo il telelavoro, lo smartworking e il nomadismo digitale, nasce un nuovo innovativo metodo per portare il lavoro al di fuori del luogo indicato come sede: il WORKATION, ossia l’unione tra “work” (lavoro) e “vacation” (vacanza). Quest’ultima frontiera è stata già adottata in Portogallo, Spagna e Romania, riscontrando ottimi feedback da parte dei lavoratori coinvolti.
La novità consiste nel lavorare in un luogo considerato per le vacanze, come ad esempio mare, montagna, luoghi stranieri e simili. In questo modo, il lavoratore in questione può unire vacanza e lavoro, rilassandosi in spiaggia (ad esempio) con la famiglia e lavorando allo stesso tempo.
È necessario però sottolineare che tale iniziativa è volta chiaramente a coloro che svolgono lavori che possono essere eseguiti da remoto, utilizzando quindi un computer e una connessione Internet. Possono farlo in modo efficace, purché i loro datori di lavoro e colleghi dimostrino una certa apertura mentale, specialmente nel caso di professionisti non autonomi.
È evidente che ciò non sia alla portata di tutti, poiché richiede un forte spirito organizzativo nonché dunque una solida autonomia, disciplina, capacità di risolvere problemi, gestione del tempo in modo competente per garantire la produttività e, allo stesso tempo, sfruttare i vantaggi di lavorare in un ambiente non convenzionale.
In tutto questo, l’Italia risulta attualmente la meta preferita dagli stranieri, il che presume un’opportunità per l’incremento del nostro turismo, dato che nell’anno corrente si è registrato un calo del 20-30% di connazionali in meno dovuto dallo spiacente caro-prezzi.
Nonostante molti non gradiscano l’idea di unire vacanza e lavoro, sia per l’idea di dover mescolare questi due mondi sia per i costi aggiuntivi che si creano, uno studio condotto dal Neurovendita Lab ha dimostrato che la workation comporta numerosi vantaggi. Molti lavoratori infatti, riferiscono di sentirsi più ispirati e produttivi quando lavorano in località nuove o durante le vacanze. Inoltre, la possibilità di gestire il proprio equilibrio tra lavoro e vita privata, soprattutto se accompagnati da partner e figli, ha un effetto positivo sulla serenità mentale.
Questa è dunque l’ennesima svolta del mondo del lavoro, il quale, insieme ad altri, è in continuo e rapido sviluppo, la domanda perciò sorge spontanea: quali e quanti altri stati adotteranno questa nuova opportunità lavorativa?
Di Pastore Alessia – Diplomata in “Economia Aziendale”