Oggi il panorama economico è in continuo fermento. Seguirne le variazioni richiede tempo e soprattutto la capacità di riconoscere i rischi, di non facile lettura, che possono esporre l’investitore ad una perdita o ad un allungamento sensibile del periodo di investimento, privandolo così della liquidità incautamente prevista. Ecco perché, essere in grado di individuare titoli con ottime prospettive future può rappresentare una sfida impegnativa. Tuttavia, con l’utilizzo di una metodologia strutturata, si possono identificare le aziende e i settori che hanno maggiori possibilità di crescita nel medio/lungo periodo.
Partiamo da un presupposto: valutare una azienda è estremamente complesso. Ma uno strumento che vada a semplificare questa analisi c’è. Il suo nome è “metodo 3G”, ovvero: “GUARDA, MIRA E SPARA”. Questo non vuol dire che la Borsa Valori sia un Far West, ma vuole sottolineare l’importanza di conoscere una semplice regola empirica, che possa aiutare gli investitori a capire in pochi passi se l’esaminare più da vicino un’azienda possa portare dei vantaggi o meno.
Questo metodo necessita di un solo dato che si deve assolutamente conoscere: il fatturato di un’azienda.
Sul mercato ci sono diverse tipologie di aziende, quindi, per logica semplicità, si individuano aziende che fanno parte di 3 settori specifici: le aziende commerciali, le aziende manifatturiere e le aziende di servizi.
Ovviamente non prenderemo in considerazioni TUTTE le aziende di ciascuno di questi settori, ma solo quelle che hanno determinati margini di profitto:
- Le aziende commerciali con un margine di profitto compreso tra l’1 e il 3% (andremo a moltiplicare questi margini di profitto rispettivamente per 3 volte o per 6 volte)
- Le aziende manifatturiere con un margine di profitto compreso tra il 5 e il 10 % (andremo a moltiplicare questi margini di profitto rispettivamente per 6 volte o per 8 volte)
- Le aziende di servizi con un margine di profitto compreso tra il 15 e il 20%. (andremo a moltiplicare questi margini di profitto rispettivamente per 8 volte o per 10 volte)
Per spiegare a cosa serva eseguire questa operazione, ci avvaliamo di un esempio pratico:
L’azienda manifatturiera “XY SPA” prevede nel 2023 (quindi si analizza la proiezione di fatturato relativo all’anno in corso, cosa che le SPA devono sempre presentare) di raggiungere un fatturato di circa quattro miliardi di euro. Ipotizziamo che abbiano preventivato un margine di profitto medio del 7,5% e andiamo a moltiplicarlo per 7 volte. Otteniamo un valore d’impresa stimato di 2,1 miliardi di euro.
Cosa si facciamo con questo dato? Andiamo a confrontare questo valore con la capitalizzazione di mercato dell’azienda e, seppure possa essere un dato abbastanza approssimativo, verifichiamo se l’azienda è valutata in borsa con un valore equo o molto simile a quello dedotto dal nostro calcolo. Se il valore di Borsa è inferiore o simile, l’azienda può rappresentare una opportunità. Se il valore di Borsa è maggiore, dobbiamo stare attenti perché il valore dell’azienda potrebbe essere sovrastimato; campanello di allarme.
Per concludere, possiamo affermare che il metodo delle 3G è uno strumento di analisi abbastanza semplice per identificare, attraverso il valore azionario delle aziende, se abbiano o meno margini di ulteriori sviluppi in termini di maggiori utili prodotti rispetto al previsto, così facendo si potranno fare investimenti azionari più ponderati, più consapevoli, ma soprattutto, più redditizi.
Di Macina Luca – Iscritto all’albo unico dei “Consulenti Finanziari – OFC – Regione Piemonte”