Il report ‘Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termie 2024-2028’ di Unioncamere – Anpal, ci fornisce una ampia panoramica della situazione che si andrà a creare. L’analisi che è stata presentata il 6 settembre, aggiorna gli scenari di previsione pubblicati all’inizio del 2024 che erano già stati elaborati sulla nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (DEF) 2023.
Secondo lindagine di Unioncamere e Anpal, nei prossimi 5 anni lItalia avrà bisogno, complessivamente, tra i 3,4 ed i 3,9 milioni di lavoratori.
Poco meno di tre quarti della domanda deriverà dai settori dei servizi, inclusa la Pubblica amministrazione, con un fabbisogno stimato tra circa 2,6 e 2,9 milioni di lavoratori tra il 2024 ed il 2028.
Per quanto riguarda i profili specializzati, quelli maggiormente richiesti riguarderanno gli specialisti delle scienze gestionali, commerciali e bancarie, per i quali si stima un fabbisogno di circa 112-122mila lavoratori.
Il tasso di fabbisogno più elevato (tra 3,9% ed il 5%) è quello degli ingegneri: il mercato del lavoro ne richiederà tra i 55 ed i 64mila.
Inoltre, tra le professioni specializzate emerge il gruppo degli specialisti della formazione e della ricerca, con un totale di 214-235mila lavoratori previsti per il quinquennio 2024-2028, tra cui circa 100mila docenti di scuola primaria e pre-primaria e 83-91mila docenti di scuola secondaria e post-secondaria.
Significativa sarà anche la domanda di altri specialisti nell’educazione e nella formazione, per i quali è previsto un fabbisogno di 39-44mila occupati.
Guardando ai profili tecnici, il rapporto prevede una richiesta maggiore per le professioni sanitarie, come gli infermieri e i tecnici della riabilitazione (151-158mila unità).
Un tasso di fabbisogno più alto della media si registra con riferimento ai tecnici dei rapporti con i mercati, in particolare tecnici commerciali, del marketing e degli acquisti (tra 88mila e 99mila unità).
Per l’elevato fabbisogno nei prossimi 5 anni, tra gli impiegati emergono gli addetti ad attività di segreteria e agli affari generali delle imprese, con una domanda tra 280mila e 304mila unità.
Ma anche gli addetti all’accoglienza e all`informazione della clientela, sia come front-office sia nei call center (84mila e 96mila lavoratori previsti), e gli impiegati che operano nell`ambito della contabilità e delle operazioni finanziarie delle aziende (61-66mila unità).
Con riferimento alle professioni commerciali, gli addetti alle vendite, come commessi nei negozi e assistenti alle vendite nella grande distribuzione, saranno i profili più richiesti (272-285mila).
Inoltre, il report prevede che il mercato del lavoro italiano avrà bisogno di operai specializzati e artigiani per un totale compreso tra le 365mila e le 417mila unità.
Di Macina Luca – Iscritto all’albo unico dei “Consulenti Finanziari – OFC – Regione Piemonte”