Il reshoring, noto anche come onshoring, inshoring o backshoring, è un processo affascinante che sta cambiando il panorama delle attività produttive e di fornitura. È il fenomeno che vede le aziende riportare in patria quelle operazioni che in passato avevano spostato all’estero, spesso alla ricerca di manodopera a basso costo. I benefici del reshoring si estendono non solo alle aziende coinvolte ma all’intera economia.
Benefici del reshoring
Uno dei maggiori benefici è quello di proteggere la proprietà intellettuale e il know-how tecnologico, evitando il rischio di contraffazione, imitazione o spionaggio industriale da parte di aziende e paesi concorrenti.
Il potenziale del reshoring in Italia
In Italia, il fenomeno del reshoring è particolarmente interessante. Questo accade in quanto l’Italia può offrire una base industriale diversificata, una specializzazione in settori ad alto valore aggiunto e una vicinanza ai principali mercati europei. Incentivi fiscali, che rendano più conveniente produrre in Italia rispetto ad altri paesi, sia per le imprese nazionali che per quelle estere. Il reshoring può avere un impatto positivo sui mercati finanziari, stimolando la crescita economica, la creazione di posti di lavoro, il miglioramento della bilancia commerciale e la competitività delle imprese.
Tuttavia, va notato che questo processo comporta anche costi di adeguamento e ristrutturazione per le aziende che devono riorganizzare le loro catene del valore e investire in nuove tecnologie e capacità produttive, inoltre il potenziamento di politiche già esistenti che favoriscono la digitalizzazione, l’Industria 4.0 e il ‘Green New Deal’ potrebbero promuovere sia il rientro delle forniture, sia quello della produzione.
Per favorire il fenomeno del reshoring, occorre anche affrontare a livello centrale quei problemi strutturali atavici che rendono il nostro paese da sempre meno attrattivo di altri (burocrazia, sistema giudiziario, pressione fiscale, infrastrutture, innovazione, costo del lavoro, costi dell’energia, debito pubblico).
E’ interessante che fra i settori in cui avviene maggiormente il reshoring ci sono abbigliamento, articoli in pelle e simili, macchinari e apparecchiature elettriche. Le regioni d’Italia in cui si trovano le aziende più interessate da questo fenomeno sono (non a caso) anche quelle più industrializzate, vale a dire Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. A seguire Toscana, Marche e Piemonte.
Le ragioni per cui alcuni gruppi scelgono di riportare o riavvicinare le proprie produzioni all’Italia spiccano l’effetto ‘Made in’ (poter proporre un prodotto ‘Made in Italy’), il miglioramento del servizio al cliente, riorganizzazioni aziendali, vicinanza fra produzione e dipartimento di Ricerca & Sviluppo e infine scarsa qualità delle produzioni delocalizzate.
Di Macina Luca – Iscritto all’albo unico dei “Consulenti Finanziari – OFC – Regione Piemonte”