Siamo di fronte alla volontà, da parte dei partiti di opposizione, di risolvere una volta per tutte la questione del congedo di paternità. Ovvero, dopo la nascita di un figlio, madre e padre devono essere messi sullo stesso piano. Oggi siamo distanti anni luce da questo obiettivo. Difatti ai papà, vengono concessi solo 10 giorni di congedo, che sicuramente, non possono alleviare il peso della gestione filiale da parte della madre.
La segretaria del PD insieme ai partiti del centrosinistra, avevano cercato, inutilmente, di inserire un emendamento nella legge di Bilancio, che andasse ad ampliare le tempistiche del congedo di paternità. Bocciata la proposta, l’opposizione non si è data per vinta, anzi, si prepara ad un nuovo assalto.
La richiesta che viene formulata è molto chiara: madri e padri, devono avere il medesimo numero di mesi di congedo parentale. Attualmente, il congedo di maternità, ha una durata di cinque mesi contrariamente al congedo di paternità, che allo stato attuale, dura solo 10 giorni. Troppo poco per essere considerato uno strumento di supporto alla madre che rientra sul lavoro. Se ci confrontiamo con la Spagna, dove i padri hanno ben sedici settimane (quattro mesi) di congedo, per non andare a prendere gli esempi dei paesi nordici, è evidente che siamo molto indietro su questo percorso.
Questo gap, a tutto svantaggio della figura materna, laddove non ci sono alternative di supporto famigliare, zii o nonni che siano, spesso mette le madri nella condizione di non poter rientrare al lavoro, creando anche un forte disagio economico per la famiglia.
Al Senato era già stato approvato un ordine del giorno alla manovra che prevedeva il potenziamento del congedo di paternità fino a portarlo alla completa equiparazione tra i genitori. Insomma, un primo passo importante era stato fatto. L’opposizione fa leva proprio su questo aspetto: il Family Act prevede all’articolo 3 l’aumento del congedo obbligatorio di paternità e la promozione di congedi paritari. Una legge che era stata votata anche da Lega e FI. Il governo viene sollecitato a mantenere gli impegni presi. Chissà che qualcosa non inizi a sbloccarsi proprio nelle prime settimane del nuovo anno. I genitori aspettano con ansia.
Di Macina Luca – Iscritto all’albo unico dei “Consulenti Finanziari – OFC – Regione Piemonte”