La Manovra che sta per affrontare l’iter parlamentare, prevede un investimento complessivo da 24 miliardi, ed ha al suo interno alcune novità che si applicano alle pensioni. La prima è il taglio del cuneo fiscale, che, come spiegato dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, si applicherà, oltre ai lavoratori dipendenti, anche ai pensionati.
Questo permetterà un aumento dell’importo della pensione pari a 1.279 euro l’anno, per i redditi fino a 28mila euro. Il Ministro dell’Economia ha aggiunto che per il 2024, il meccanismo di indicizzazione delle pensioni all’inflazione, verrà ripresentato tutelando così le pensioni più basse. Tutto questo prevederà un costo di 14 miliardi di euro.
Il governo rivaluterà al 100% le pensioni fino a 4 volte la minima.
Al 90% quelle da 4 a 5 volte la minima. Inoltre sono previsti i seguenti aumenti:
tra 2.101,53 e 2.626,90 euro, l’aumento sarà pari all’85% del tasso di inflazione, cioè del +0,68%
tra 2.626,91 e 3.152,28 euro l’aumento sarà pari al 53% del tasso di inflazione, cioè del +0,4%
tra 3.152,29 e 4.203,04 euro l’aumento sarà pari al 47% del tasso di inflazione, cioè del +0,3%;
tra 4.203,05 e 5.253,80 euro l’aumento sarà del 37% del tasso di inflazione, cioè del +0,29%
sopra i 5.253,81 euro l’aumento sarà del 32% tasso di inflazione, cioè del +0,25%.
La Legge di bilancio 2024 rende “molto più restrittivo l’accesso al pensionamento anticipato”, ha detto il ministro dell’Economia Giorgetti. “Non ci sarà più né l’Ape sociale né Quota 103”, mentre Opzione donna “confluisce nella flessibilità in uscita”.
Questo vuole dire che Ape sociale e Opzione donna saranno sostituiti da un unico Fondo per la flessibilità in uscita. Si potrà andare in pensione a 63 anni con 36 anni di contributi per caregiver, disoccupati, lavoratori gravosi e disabili, e con 35 anni per le donne, come prevedeva Opzione donna.
Quota 103 si trasformerà in una specie di Quota 104, ovvero: “Non è Quota 104 piena, perché ci sono incentivi a rimanere al lavoro” chiarisce Giorgetti. Perciò la Quota 104 diventerà “flessibile”.
Un aspetto positivo della Manovra è l’eliminazione del vincolo che prevede che chi si trova completamente nel sistema contributivo possa andare in pensione, raggiunta l’età prevista, solo se ha raggiunto un importo pensionistico pari a 1,5 volte la pensione sociale: questo vuol dire che, se l’importo di una pensione da contributi, risultasse essere inferiore a 1,5 volte la pensione sociale, comunque il lavoratore avrà il diritto di andare in pensione quando l’età lo consente.
Di Macina Luca – Iscritto all’albo unico dei “Consulenti Finanziari – OFC – Regione Piemonte”