Una magica sera d’autunno dal tepore estivo e il suggestivo castello Brown di Portofino hanno accolto i circa duecento ospiti arrivati da tutta Italia per salutare l’amico e fornitore Alberto e per brindare con le ultime novità di casa Massucco.
La quarta edizione di Champagne en Liberté, must tra gli ‘incontournables’ stagionali, ha rinnovato anche l’atteso appuntamento con la cucina emozionale: a fare da cornice ai due champagne di punta una sfilza di antipasti finger-food insieme a generose portate dalla mise en place impeccabile dei fratelli Cerea, pâtrons del ristorante bergamasco tre stelle Da Vittorio.
A dominare da subito le scene, l’atteso Ma vie en rose, prodotto suggestivo tanto quanto il nome, che esprime al meglio l’animo positivo di Massucco. Eh si, perché, batte forte un cuore, tutto italiano, pulsa una veggenza ottimista nel re dei cuscinetti a sfera di Castellamonte, oggi indubbiamente re dello champagne tricolore nelle vigne di Cramant, villaggio Gran cru della Côté des blancs.
Il primo rosé di Massucco, luminoso e radioso come il sole, rimanda ai tropici e seduce con le sue note olfattive di frutta esotica, lamponi e fragole di bosco e un tocco intenso, fresco e sensuale di pompelmo, assemblati col Pinot noir di Bouzy e il vino rosso di Ambonnay.
L’annata 2018, segna questa cuvée, anno importante da un lato per la qualità dei raccolti, per le sue uve mature e i grappoli perfetti, che hanno prodotto uno champagne eccezionale; dall’altro per la svolta, che ha segnato il passaggio di Alberto Massucco da importatore a produttore.
La felice annata ha dato i natali anche ad un’altra produzione di nicchia della maison: le Mesnil 2018,Chardonnay in purezza, dal sentore di frutta matura, pesca gialla, albicocca e pera con un tocco raffinato di muschio, tiglio ed erbe aromatiche; raro, prezioso, dalle bollicine finissime che nasce dalla passione dell’imprenditore e, in generale dei nostri connazionali, per il Mesnil. Una chicca assoluta, da dedicare alle occasioni speciali, considerato anche il numero limitato di bottiglie.
Champagne en liberté diventa così il rendez-vous imprescindibile per condividere col pubblico l’entusiasmo della qualità e dell’offerta via via crescenti e, per riflettere sui risultati di un anno di lavoro e sui progetti in via di realizzazione.
Le due ultime creazioni testimoniano il successo delle cinque annate di talento, sviluppo, passione e amore, ma anche di un marketing eccezionale che sa comunicare al cuore delle persone. La magica alchimia di una squadra composta da operatori del settore, maîtres, collaboratori e media, come in più circostanze hanno ripetuto il titolare e l’impeccabile referente dell’azienda Cinzia Zanellato che, sottolinea soddisfatta la generosa impennata delle vendite nel settore HORECA, oltre a quello dei privati.
Un’alchimia che ha brillato senza rivali anche tra le star del red carpet del Festival di Venezia e che è pronta ad affrontare nuove sfide e nuove scommesse.
D’altronde ha dimostrato di fare delle sfide un cavallo di battaglia Alberto Massucco, da quando ragazzino ha immaginato il suo futuro nelle terre del re dei vini, a quando ha cominciato a muovere in punta di piedi i primi passi nella zona vinicola più blindata del Pianeta, diventando in men che non si dica proprietario di un appezzamento e non semplice concessionario, come si converrebbe al più fortunato dei comuni mortali. Neppure la sua amicizia col top player De Sousa che gli concede la cantina per la vinificazione è appannaggio di tutti, così come l’intuizione, diventata oggi un vero e proprio trend di settore, di personalizzare le etichette dell’alta ristorazione, mettendo a punto il prodotto Taylor made che si adatti al meglio alla cucina di ogni chef.
Primo tra tutti quella di Matteo Baronetto, stella Michelin del Ristorante del Cambio di Torino, socio in alcuni dei suoi progetti. Ma la cosa che continua ad affascinare di più noi, che staremmo le ore ad ascoltare con quanta semplicità è riuscito a costruire il suo impero nel Fort Knox vinicolo francese, è la capacità di rendere con la sua innata classe sabauda tutto così leggero e naturale anche nel raccontare al mondo intero con un leggiadro brindisi di finissime e profumate bollicine l’incredibile storia di un sogno diventato realtà.
Di Tania Boianelli