“Il motore del 2.000 sarà bello e lucente, sarà veloce e silenzioso” cantava Lucio Dalla in uno dei suoi più struggenti brani musicali degli anni ’70, trasmettendo l’essenza di un’epoca in cui le gare automobilistiche erano leggendarie, in cui i piloti, come Nuvolari, erano eroi che facevano sognare, che cadevano, si rialzavano, tra sconfitte e vittorie inaspettate, che trasmettevano valori, amore, passione, sogni e follie.
Ma che cosa è cambiato davvero dai primi rombi di motore a oggi? Sostanzialmente nulla: il XX secolo, a differenza di quanto si pensi, non annovera cambiamenti di rilievo nell’evoluzione dei costumi automobilistici. Ieri come oggi la più grande sfida dell’uomo resta la velocità. L’uomo è uno degli esseri viventi più lenti in natura; a lungo l’obiettivo dell’innovazione tecnologica è stato il risparmio di energia e di fatica fisica, ma è con la nascita della civiltà industriale che la velocità (complice anche la fretta) si è impossessata di lui, diventando un mito.
E, proprio all’insegna della sfida hanno preso forma tre importantissimi eventi, diversi per modi e forme: tre locations d’eccezione e un lungo viaggio nel tempo per mantenere vive le emozioni. La corsa automobilistica più antica al mondo, la Susa Moncenisio ha fatto rivivere momenti di nostalgia sui tornanti, le tourniquettes, per dirla alla francese, dell’antica strada napoleonica, che da Susa sale verso il Moncenisio. Un tuffo nel passato, datato ben 121 anni, per respirare l’atmosfera delle vetture d’epoca del Veteran Car Club Torino.
Tirate a lucido, imponenti e regali, le auto d’epoca della 122esima edizione sono veri e propri gioielli conservati con la massima cura, che vanno ben oltre il collezionismo: rappresentano tasselli di storia del territorio, un ingente patrimonio sportivo nello sviluppo del settore automobilistico torinese, come ha sottolineato l’Assessore Regionale Fabrizio Ricca. Concetto ribadito dal Presidente della Veteran Car Club Torino, Massimo Lazzaro, evidenziando l’impegno del Club nel rendere sempre più accessibili al pubblico, crescente di anno in anno, le automobili storiche, lo spettacolo e, la loro esposizione, affinché vengano ammirate per la loro bellezza ma anche per i valori che rappresentano.
Frammenti minuziosamente riportati nel libro La storia più antica del Mondo, Susa Moncenisio (edizione Susalibri) di Marco Canavoso, noto a tutti come il farmacista di Susa, che gareggiando da tempo con la sua Porsche verde pitone, ha raccolto la memoria storica della gara, descrivendo simpatici aneddoti, piloti, spettatori e racconti d’antan. Le quaranta vetture e i rispettivi Cavalieri del rischio, così come li definiva Enzo Ferrari, si sono sfidati in una gincana nella piazza centrale di Susa. Il gradino più alto del podio è stato raggiunto dalla vettura francese Amilcar; seguita da una Ford T e, sul gradino più basso dalla ‘cassonata’ Fiat 1100, una delle auto più ammirate dell’evento.
La terza edizione di MIMO 2023, ha colorato l’autodromo nazionale di Monza registrando tre giorni di numeri straordinari: 60.000 visitatori, oltre 2.000 tra supercar e auto classiche che hanno rombato e sfilato tra i paddock e le piste del tempio della velocità; sold out di test drive e tribune gremite per le parate in pista. In anteprima mondiale anche due prototipi del Made in Italy: AEHRA con la berlina full electric Sedan e, Grassi Scuderia Milano con la sua 044s.
Le grandi case automobilistiche, soddisfatte del coinvolgimento dei visitatori, si sono date appuntamento a fine giugno 2024 per rinnovare il successo e continuare a smuovere l’adrenalina a ogni accensione nei paddock. La quarta edizione, annota Andrea Levy, Presidente di MIMO, mira a valorizzare ulteriormente il format del festival motoristico, messo a punto solo quest’anno nella splendida location dell’autodromo di Monza e, rappresenterà pertanto a conti fatti la prima oggettiva edizione, dopo la zero appena conclusasi.
Notizia che ha lasciato nello sconforto i Torinesi, che speravano in un ritorno di fiamma, ricordando nostalgici i paddock improvvisati del Motor show al Parco Valentino; le sfilate delle hypercar nelle vie del centro fino a Superga e alla Reggia di Venaria e, i numerosi eventi dinamici a cui i sabaudi avevano preso gran gusto in tutte le cinque edizioni. Un destino certamente crudele per la patria dell’automotive, ma ineluttabile per quella del dinamismo commerciale, perchè si sa: Milan l’è Milan!
Presente e futuro, con un tuffo nel passato hanno contrassegnato ‘Top Marques’ di Monaco, il salone dell’auto più esclusivo al mondo, così come lo ha definito il New York Times. Non è difficile capire il motivo di tanta stucchevolezza: ’il più grande spettacolo del pianeta”, “il salone dell’auto come nessun altro”, così come viene o, addirittura “il paradiso del supercar” è oggettivamente il salone automobilistico internazionale per eccellenza per coloro che vogliono acquistare o vendere modelli di lusso.
A fare da sfondo alla manifestazione il ‘Grimaldi Forum’ oltre alla splendida cornice a cielo aperto di Montecarlo che non perde smalto neppure con il meteo avverso.
Gestito dai più grandi nomi del settore delle supercar e delle hypercar e da produttori di nicchia, Top Marques dedica anche uno spazio importante alle moto più belle ed eccezionali di ieri, oggi e domani, oltre ad una sezione per le novità nel trasporto con mezzi aerei d’eccezione. Il salone delle supercar, nato circa vent’anni or sono, sotto l’alto patrocinio di S.A.S. il Principe Alberto II di Monaco, grande appassionato di innovazione, sostenibilità e motori, a partire dalla 17a edizione ha aperto le porte alle vetture d’epoca per offrire agli appassionati di auto di lusso la possibilità di acquistare modelli di tutte le epoche nel cuore della manifestazione.
Se come diceva Enzo Ferrari: ‘la migliore Ferrari che sia mai stata costruita è la prossima’, allora siano pronti a vederne ancora delle belle!
Di Tania Boianelli