Ci sono eventi che nascono sotto una buona stella, anzi, sotto molte buone stelle.
E’ il caso di Superyacht Chef Competition, la gara che mette in pista gli chef dei super-panfili, organizzata nella prestigiosa sede dello Yacht Club de Monaco con la premiazione del suo Presidente il Principe Alberto II di Monaco, sotto lo sguardo attento del Presidente di giuria Yannick Alléno, della chef Cristina Bowerman e di altri stimati MOF (Meilleurs e professionisti di fama internazionale).
Il tricolore italiano ha trionfato nella quarta edizione con il giovane chef Marco Tognon, del superpanfilo di 73 metri Planet Nine, che ha strappato lo scettro al francese Nicolas Petit (Latitude), campione 2022. Secondo vincitore il fiorentino Tommaso Santoni (Paloma, 60 metri); terzo classificato il portoghese Henrique Antunes (Mochafy22 – 45m).
Una competizione avvincente, scandita dal timer impietoso dello chef britannico Duncan Biggs e da una manciata di minuti lasciata ai concorrenti prima di mettersi ai fornelli per stupire la giuria e per progettare come unire i misteriosi ingredienti a sorpresa della box, consegnata all’ultimo.
Il vincitore ha conquistato la giuria con un sofisticato piatto a base di ceviche di astice blu della Bretagna, caviale e mousse di avocado al parmigiano su letto di panna montata alla vodka e bacca di vaniglia; ma è stato il suo dolce con ananas in camicia su champagne e vaniglia, accompagnato da crema di mascarpone a farla capitolare.
Si è contraddistinto tra tutti dando saggio di talento nell’improvvisazione e, per aver creato piatti complessi ma sostenibili, con particolare attenzione allo spreco, come da disciplinare della Belle Classe dello Y.C de Monaco.
Una vittoria che ha premiato indubbiamente l’estro e la creatività immediata, la precisione delle tecniche di presentazione ma anche la capacità di adattamento a spazi ristretti, come quelli di bordo, come hanno rimarcato il Presidente Yannick Alléno e la chef italiana Cristina Bowerman, paladina della plastic free, la quale ha aggiunto parole di ammirazione per l’attenzione posta dagli chef all’aspetto sostenibile.
Tre stelle Michelin per ben due volte, Yannick Alléno, tra i più autorevoli chef del mondo, 17 ristoranti distribuiti nelle più importanti metropoli di tutti i continenti, padre della cucina moderna dal 2013, nonché cultore e studioso di quella francese e del suo immenso patrimonio, ‘le roi ‘o l’e prince des palais’ come viene chiamato, ha sottolineato inoltre quanto la cucina dei Superyacht sia impegnativa rispetto alla ristorazione: ogni pasto della giornata, dalla colazione alla cena, deve essere elaborato in spazi ristretti e tempistiche brevi, concetti ripresi dalla chef stellata Cristina Bowerman di Glass Hostaria che ha messo anche l’accento sullo straordinario talento e l’altissima professionalità che accomunano gli chef da diporto, attività sviluppatasi in modo esponenziale durante la pandemia.
Nonostante le limitazioni della postazione e l’interazione del pubblico che poteva aggiungere un elemento a piacimento, lo chef Tognon non si è lasciato distrarre, ottimizzando le risorse a disposizione e, seguendo la sua naturale inclinazione a concentrarsi su di sé piuttosto che sugli avversari, fiducioso di arrivare al traguardo.
Sorprende la determinazione di questo ventinovenne padovano: un palmarès invidiabile, frutto di esperienze stellate, formazione rigorosa e, idee chiarissime da sempre, da quando poco più che diciasettenne decise di abbandonare la scuola e la sua città d’origine, alla volta di Torino e di Mandelieu, all’inseguimento dei suoi sogni.
Successi raggiunti con perseveranza e resilienza, a suon di investimenti per acquisire competenze e professionalità e, di duri sacrifici, grazie alla tempra e alla volontà di mettersi in gioco, che gli proviene dai suoi umili natali, da vari fallimenti, tra cui il peggiore: il brutto incidente che ha rischiato di compromettergli irreversibilmente l’uso della mano, inaspettatamente risolto. E, non ultimo, grazie all’amore e al sostegno della moglie, Mel Sinclair, madre dei suoi quattro figli, fonte costante d’ispirazione e di incoraggiamento, oltre che supporto insostituibile alla sua crescita personale.
Superyacht chef competition si colloca tra i numerosi eventi messi a punto dallo Yacht Club de Monaco, come ricorda il Presidente Bernard D’Alessandri, con l’intento di posizionare Monaco come polo dell’eccellenza mondiale nel settore dello yachting di lusso e, di valorizzare le opportunità professionali che ne derivano, mantenendo fede ai valori di sostenibilità dell’iniziativa Monaco, Capital of Advanced Yachting.
Tra tutte le stelle a brillare più viva è quella di Antoine Alléno, promettente giovane talento della cucina francese, recentemente scomparso, la cui memoria è tenuta in piedi dal celeberrimo padre, attraverso una memorabile iniziativa benefica a sostegno delle famiglie delle giovanissime vittime di incidenti stradali.
La tragedia ha spinto infatti lo chef del Pavyllon monegasco e, la sua famiglia, a creare un’associazione con il nome del figlio, che si occupa oltre di violenza stradale, anche del riconoscimento del termine, ad oggi inesistente, di omicidio stradale.
La battaglia è appena iniziata.
Nel corso di una cena di gala a porte chiuse, alla vigilia della manifestazione e, alla presenza del Principe Alberto di Monaco, le roi Alléno, commosso, ha ringraziato amici e benefattori, per la generosa raccolta fondi, in un’atmosfera intima e raccolta. Presenti i più grandi chef del Pianeta: Mauro Colagreco del ‘Mirazur’ (miglior ristorante al mondo), Christian Garcia, Chef del Palazzo del Principe, Marcel Ravin, Christophe Cussac, Arnaud Faye, Joël Garault, Bruno Oger e Philippe Joannes.
Ad Antoine Alléno, perché la sua perdita non risulti vana e, a tutti i giovani talenti è rivolto il nostro sguardo, affinché trovino sempre forza e fiducia in sé stessi per volare alto.
Di Tania Boianelli